Giornata della Memoria e negazionismo
Riflessioni e clip video per la Giornata della Memoria 2015
26 gennaio: un ragazzo digita sulla tastiera di un pc la lista dei campi di concentramento e il termine Shoah e li cancella dai motori di ricerca sul web. Sul suo braccio si nota, rosso come fuoco, il simbolo del nazismo: la svastica.In un’altra stanza un altro ragazzo sta svolgendo una ricerca proprio su questo tragico periodo della storia, salvo scoprire che, mentre sulle pagine del libro di storia di Shoah si parla, nella rete la ricerca non dà risultati. Il disorientamento diventa rabbia, quando, in classe, si rende conto che i suoi compagni al contrario sono al corrente dei 7 campi di concentramento in Europa, dei 6 milioni di morti, di camere a gas, esperimenti e fucilazioni.Il messaggio, che a questo punto compare con scritta rossa su fondo nero, è: «Rubare la storia è un reato. Ma per arrestare chi ruba la storia non servono armi, serve ricordare». Perché questo incubo – come dice un personaggio che richiama Dylan Dog – è stato reale.
La classe 5A, che ha realizzato il video, ha ricevuto una menzione speciale al premio “Squarciare i silenzi” (la cui premiazione si è tenuta a Salerno il 21 dicembre) per «aver messo in risalto i rischi insiti nella rimozione del dramma della Shoah dalla memoria collettiva attraverso un’opera apparentemente didascalica, con un alto valore educativo per le nuove generazioni». Progetto coordinato dal Prof. Gianluca Moiser. Riprese e montaggio di Andrea Bonomi Boseggia e Andrea Strambini.